6 settembre 2014: Scappatella a Perugia per un “Ratto dal serraglio” diretto da René Jacobs: Una meraviglia !

Lungo il fianco laterale del duomo di Perugia si trova la statua in bronzo di papa Giulio III realizzata da Vincenzo Danti nel 1555. Papa Giulio III fu oggetto della gratitudine cittadina in seguito al ritorno delle magistrature locali, in precedenza soppresse da Paolo III.
Lungo il fianco laterale del duomo di Perugia si trova la statua in bronzo di papa Giulio III realizzata da Vincenzo Danti nel 1555. Papa Giulio III fu oggetto della gratitudine cittadina in seguito al ritorno delle magistrature locali, in precedenza soppresse da Paolo III.

Sono stato grato al Presidente della Fondazione Perugia Musica Classica, la Dottoressa Anna Calabrò per l’invito alla serata d’inaugurazione della sessantanovesima edizione della Sagra Musicale Umbra a Perugia. Un’ulteriore ragione per una visita sempre gradita nel capoluogo umbro, giornata iniziata con un’indimenticabile visita alla Galleria Nazionale dell’ Umbria, una conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, della ricchezza ineguagliabile dell’Italia. In serata eccomi e per la prima volta in un palco del settecentesco, ristrutturato nell’Ottocento, Teatro Morlacchi dove puntualmente il maestro Jacobs è salito sul podio a capo dell’impeccabile Akademie für Alte Music Berlin.

Soffitto del Teatro Morlacchi a Perugia
Soffitto del Teatro Morlacchi a Perugia

Lascio adesso la parola al Maestro Vincenzo Grisostomi Travaglini che ci racconta questo momento indimenticabile:

“All’insegna della “Libertà” o meglio “Musica della Speranza”, tema della sessantanovesima edizione della Sagra Musicale Umbra, lo storico Festival che si svolge a Perugia e altri centri della regione, è stato inaugurato da una raffinata ed elegante edizione del “Die Entführung aus dem Serail” di Mozart con la direzione del maestro belga René Jacobs. Di recente, un paio d’anni or sono, avevo avuto modo di apprezzare l’eleganza e allo stesso tempo la vivacità di René Jacobs sul podio dell’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia a Roma per l’altro famoso Singspiel mozartiano, l’estremo “Die Zauberflöte”.

Il celebre direttore non solo ci ha offerto nell’ interpretazione di questo lavoro tutta la sua magistrale arte di esperto conoscitore di Mozart, ma ha anche rallegrato l’esecuzione rendendola quanto mai viva e godibile, inculcando negli interpreti, così come nell’orchestra e nel coro, quello spirito tutto particolare del compositore salisburghese, di sua questa prima opera di quel repertorio che per l’Imperatore Giuseppe II doveva rappresentare l’avvio di un Teatro di lingua tedesca. La forma di concerto, spesso favorita dal maestro belga, non ha per nulla limitato lo svolgimento del Singspiel, che alterna le arti del canto e della recitazione, anzi… attraverso raffinate quanto discrete soluzioni interpretative legate alle capacità espressive degli apprezzati interpreti, non ha fatto per nulla rimpiangere recenti produzioni mozartiane a Salisburgo, Berlino o Vienna, imposte con ideologiche quanto inutilmente estetiche modernità. In questa proposta vi era l’essenziale del canto e della recitazione del “Die Entführung aus dem Serail”, i silenzi, le esitazioni, timori e ardenti speranze. Il palcoscenico viveva tutt’uno in un dialogo tra direttore, orchestra e solisti che vi si muovevano disinvoltamente, secondo una ben studiata, calzante strategia interpretativa. Alcuni appropriati tagli e libertà di “accompagnamento” ai dialoghi hanno reso ancor più fluido l’andamento della felice proposta. Non posso non citare l’apprezzato, spigliato Pedrillo di Julian Pregardien e l’irascibile, dalle profonde tonalità ironicamente inquietanti Dimitry Ivashchenko in Osmin, la brillante Mari Eriksmoen in Blonde. Completavano la compagnia Robin Johannsen, , Maximilian Schmitt e l’attore Cornelius Obonya, il Bassa Selim che alla vendetta preferisce il perdono,ma che per la sua generosa scelta vedrà allontarsi in un mare sempre più lontano ogni possibile felicità!”

Affresco di Pietro di Cristoforo Vannucci, noto come il Perugino  (Città della Pieve, 1448 circa – Fontignano, 1523)
Nobile Collegio del Cambio, “Lunetta della Allegoria della Fortezza e della Temperanza” di Pietro di Cristoforo Vannucci, noto come il Perugino (Città della Pieve, 1448 circa – Fontignano, 1523)

Tanti applausi ed il giorno seguente a Perugia ancora una visita di un gioiello senza eguali, il “Nobile Collegio del Cambio” con gli affreschi del Perugino.  Un arrivederci a Perugia e ancora un grazie al Presidente Anna Calabrò, al Direttore Artistico Alberto Batisti, al Capo Ufficio Stampa l’apprezzato amico Luca Pellegrini e al suo collaboratore Alessandro De Carolis.

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