“La potenza dell’arte italiana” Lucia di Lammermoor in scena al Main Theatre di Manila, un’articolo di Francesco Germinario in “L’Opera International Magazine”, Marzo 2020

20200129_203008
La cultura musicale italiana nel mondo, così a Manila per iniziativa della Philippine-Italian Association con presidente la signora Zenaida Tantoco e la partecipazione dell’Ambasciata Italiana, per una produzione di Lucia di Lammermoor nell’ampia sala del Main Theatre del CCP (Cultural Center of the Philippines) con presidente Arsenio J.
Lizaso, rispettivamente co-produttore e produttore della nuova proposta.
Creative Projet Coordinator: Giampaolo Lomi.
20200130_122216
L’apprezzato progetto aveva preso avvio due anni or sono con L’elisir d’amore di
Gaetano Donizetti ed è stato rafforzato quest’anno dall’impegno creativo di Lucia dello stesso compositore, nell’incontro tra realtà di diversi Paesi: dalle Filippine, con la partecipazione del tenore Arthur Espiritu, il mezzosoprano Camille Lopez-Molina, i tenori Ivan Nery e Nomher Nival; dall’Italia, sul podio il maestro Alessandro Palumbo e il regista Vincenzo Grisostomi Travaglini; il soprano francese di origine armena Melody Louledjian; il baritono coreano Byeong In Park naturalizzato filippino e il basso cinese Shi Zong.
20200202_142117
L’orchestra è la prestigiosa Philippine Philarmonic Orchestra ed il coro Viva Voce and Friends.
L’iniziativa, articolata su diversi settori musicali e produttivi, ha voluto il coinvolgimento di forze locali, così che le scene e i costumi, firmati dallo stesso Grisostomi Travaglini, sono stati realizzati nei laboratori e sartoria di Manila con l’apporto di Eric Gabat cruz  per le scene, di Bonsai Cielo per i costumi e di Winter David per gli accessori. Disegnatore luci Giovanni Pirandello, in stretta collaborazione con la nutrita squadra del CCP, di cui ricorre il cinquantesimo dalla fondazione.
20200125_142750
Giovani gli assistenti, per una formazione professionale, in previsione di una stagione lirica di più ampio respiro e già si lavora nell’individuare il proseguo dell’iniziativa con un titolo del repertorio italiano, da presentare quale novità assoluta a Manila.
20200121_230726
Ad arricchire tanto entusiasmo e unità d’intenti la collaborazione del Principe Sisowath Ravivaddhana Monipong, che nella sua qualità di Ambasciatore della Real Casa di Cambogia s’impegna per avviare scambi culturali tra l’Europa e il Sud-Est Asiatico.
Press Conference LdL
Sin dall’avvio delle prove l’attenzione per l’iniziativa è stata rilevante e dalla conferenza stampa i mezzi di comunicazione hanno riservato all’evento la massima attenzione. Una conferma di quanto l’arte musicale italiana sia apprezzata in tutte le nazioni e sempre con interesse crescente.
20200129_194245
Lo spettacolo, allestito sull’ampio palcoscenico del Main Theatre, com’è stato scritto: “ha fatto sognare”, per la cura del risultato musicale, con particolare riferimento all’impegno di Alessandro Palumbo per trasmettere a solisti, orchestra e coro quel messaggio di
universalità che è racchiuso nel capolavoro neo-romantico donizettiano.
20200129_201211
Una messa in scena attenta e ricca di suggestioni, concentrata e rendere fluido quanto immediato lo svolgersi delle diverse scene dell’opera, senza mai trascurarne l’effetto visivo e l’intrinseco significato del dramma.
Giopira 1
Di particolare intensità e distinzione il raffinato disegno luci di Giovanni Pirandello.
84336003_3686821331335653_8712930936255152128_n
Il successo è stato appassionante, per il tenore filippino Arthur Espiritu che tornava a cantare a Manila dopo anni di assenza, dalla voce calda ed espressiva, ha riservato particolari emozioni quale Edgardo ricevendo una vera e propria ovazione al termine dell’Aria e Finale: Fra poco a me ricovero …
84831496_3686827121335074_2851495389872259072_n
Non minori emozioni dal soprano Melody Louledjian, al suo debutto nel ruolo, emotiva e musicalmente avvincente. Una compagnia nel suo insieme così svariata, eppure omogenea nel risultato, frutto di un’attenta preparazione e approfondimento di ogni singolo personaggio.
20200202_135635
Una menzione al giovane coro Viva Voce and Friends con maestro Camille Lopez-Molina
(interprete nel ruolo di Alisa), formato da giovani musicisti che con il loro entusiasmo fanno presagire un brillante futuro per lo sviluppo di organismi stabili a Manila.
20200202_180432
Successo per la serata di gala ed euforia per la successiva recita, con spettatori in gran parte giovani, che quanto mai numerosi al termine dello spettacolo si sono soffermati per lungo tempo negli ampi spazi antistanti alla sala teatrale, in una particolare tradizione che vuole tutti i partecipanti alla produzione unirsi al pubblico in una grande festa e abbraccio senza confini.
WD 12
Un ringraziamento particolare a Pablo Molina per i due belli ritratti di Arthur Espiritu e di Melody Louledjian

“The power of Italian art” Lucia di Lammermoor at Manila Main Theatre, an article of Francesco Germinario in “L’Opera International Magazine”, March 2020

L'Opera marzo 2020_Pagina_01
“The power of Italian art”
Lucia di Lammermoor at Manila Main Theatre,
'Opera marzo 2020_Pagina_52
an article of Francesco Germinario in “L’Opera International Magazine”, March 2020
AVH_1663
“The Italian musical culture is present world wide, for instance in Manila  thanks to the initiative of the Philippine-Italian Association with Mrs. Zenaida Tantoco as President and the participation of the Italian Embassy in the production of “Lucia di Lammermoor” in the wide hall of the CCP (Cultural Center of the Philippines) Main Theatre, whose president is Arsenio J. Lizaso, respectively co-producer and producer of this new proposal. Creative Project Co-ordinator: Giampaolo Lomi.
LDL 9 DG
The appreciated project was launched two years ago with “L’elisir d’amore” of Gaetano
Donizetti and was reinforced this year with the creative involvement of Lucia of the same composer, which gave the opportunity to gather many countries: from the Philippines, with the participation of tenor Arthur espiritu, mezzo-soprano Camille Lopez-Molina, tenors Ivan Nery and Nomher Nival; from Italy, conductor Alessandro Palumbo and Director Vincenzo Grisostomi Travaglini; the soprano Francese, of Armenian origins Melody Louledjian; Corean baritone Byeong-In Park, naturalized Filipino and the Chinese bass Shi Zong.
LDL 11 AVH
The orchestra is the prestigious Philippine Philarmonic Orchestra and the Choir Viva Voce and Friends.
AVH_1900
The initiative, structured on several production and musical levels, has involved local high skills, as the sets and costumes, which were deisgned by Grisostomi Travaglini himself, were realised in the workshops and ateliers of Manila, with the contribution of Eric Gabat Cruz for the sets, of Bonsai cielo for the costumes and Winter David for the props. The lighting designer was Giovanni Pirandello, in tight collaboration with the numerous CCP equipe; CCP, of which was celebrated the 50th Anniversary.
AVH_1592
All assistants were very young, as they were searching for a “live” professional experience, looking forward to a lyric programme of wider dimensions and the CCP directors were already thinking of the next opera to be staged, within the Italian repertoire, which will be an absolute new show in Manila next time.
AVH_1654
To enrich such enthusiasm and union of intentions, the collaboration of Prince Sisowath Ravivaddhana Monipong, who, as Ambassador of the Royal Household of Cambodia, brought all his energy to enhance the level of cultural exchange between Europe and South-East Asia.
LDL 1 AVH
From the very beginning of the rehearsals, the attention for the initiative was at its utmost level, and since the press conference, the medias have given the largest place to the event. A confirmation of how appreciated is Italian musical art world wide and always with increasing interest.
86817045_10159480562170299_111333201649074176_o
The performance, which took place within the CCP Main Theatre, “made people dream” as it was written thanks to the utmost care of the musical result, with particular reference to the work of Alessandro Palumbo, who gave his soul to transmit to the soloists, orchestra and choir the message of universality, which is hidden in the heart of this neo-romantic “donizettiano” masterpiece.
LDL 5 DG
A careful staging, rich with suggestive details, concentrated to render fluid the succession of the opera scenes, leaving essential the visual effects and the deep meanings of the drama.
AVH_1696
Of particular intensity, the refined lighting design of Giovanni Pirandello. The success was full of passion for the Filipino tenor Arthur Espiritu, who came back on a Manila stage after years of absence. His voice, warm and expressive, gave particular emotions which caused Edgardo to receive an actual and proper ovation at the end of the Aria and Finale Fra poco a me ricovero …
LDL 10 DG
The emotions given by soprano Melody Louledjian, at her debut in the role were not least, so sentimentally arousing and convincing. The cast could seem heterogenous in its whole but the result was harmonious, the fruit of the careful preparation and the deep reflection on each single character.
AVH_1598
One special mention to the young choir Viva Voce and Friends with Maestro Camille Lopez-Molina (who interpreted Alisa in the opera as well), which gathers young musicians and singers who, thanks to their enthusiasm, leads the future of music to be bright in Manila’s heaven.
AVH_1613
Success for the gala evening and euphoria for the following matinée, with a young audience, so numerous to wait for the artists at the end of the performance for the traditional CCP “Meet and Greet” in the foyer of the theatre, which united all the participants of the production with the audience in a big embrace and celebration without borders.”
84596779_10156548114585443_4308156930112618496_o
LDL 8 AVH
LDL 6 AVH
Our gratitude to photographers Alex van Hagen and Domingo Gannaban for the beautiful pictures.

“Aida in Aspendos: Un ponte fra Oriente e Occidente”, articolo di Francesco Germinario nella rivista mensile” in “L’Opera International Magazine” di Novembre 2019

1-1

 

4_page-0001

75534250_10159084833195299_2237584846325022720_o

Un filo sottile unisce l’antico Egitto con le coste dell’Asia Minore, così che il remoto porto di Aspendos, nell’attuale Turchia, era meta di attracco delle navi all’epoca dei Tolomei. Certamente Aida di Giuseppe Verdi, in cartellone al 26esimo Festival Internazionale di Aspendos, non prende spunto dalla mitica Cleopatra, ultima della dinastia tolemaica, tanto meno l’egizio Radamès è riconducibile al romano Giulio Cesare o al generale Marco Antonio, come qualche sprovveduto turista/spettatore avrebbe voluto immaginare, eppure nella nuova produzione di Aida appositamente realizzata per l’Antico Teatro greco-romano di Aspendos, s’intravede l’impronta del passato. Se nella seconda metà dell’Ottocento l’archeologo francese Auguste Mariette volle ricondurre la sua storia ben mille anni prima della Nuova Era, ai tempi della XVIII dinastia egizia, ispirandosi a  Hachepsuth, Nefertiti  e forse anche a Ramses II, vicenda da cui prenderà spunto Giuseppe Verdi per il suo lavoro, ebbene in questa Aida ad Aspendos a cura dell’Opera e Balletto di Stato di Antalya, vi è la consapevolezza di un’appartenenza del tutto propria, di tradizioni e ritualità anatoliche. Le scene e i costumi si confanno a memorie antiche, proprie di un territorio che guardando all’Egitto mantiene salde a tutt’oggi le proprie radici. L’impianto scenico è all’apparenza tradizionale, ma nella sua realizzazione sembra voler riproporre la celebre frase di Verdi: “torniamo all’antico, sarà un progresso”. Non solo … se le figure impresse nella scenografia, colonnati grandiosi e costumi dalle tinte di sapore medio-orientale, ci riportano al fastoso passato di congiunzione tra Oriente e Occidente, vi è visibilmente trasmesso anche quel simbolismo che nella sua ritualità si ricongiunge, idealmente, con l’Egitto  di Mozart/Schikaneder ne Die Zauberflöte. Scene di Özgür Usta, costumi di Savaş Camgöz e Gürcan Kubilay.

Direttore Fabrizio Maria Carminati che della partitura di Aida ha esaltato le pagine di magniloquente spettacolarità, per nulla sacrificando, con raffinata minuzia, l’interiorizzazione di ogni ogni singolo personaggio, nella sfida irrealizzabile dell’uomo con un destino inesorabile. Un percorso omogeneo, di una visione condivisa tra podio e palcoscenico, regia di Vincenzo Grisostomi Travaglini. Ricerca storica di Sisowath Ravivaddhana Monipong. Disegno luci di Giovanni Pirandello. Di grande suggestione il fuoco sacro che si sprigiona dal remoto pertugio del tempio, da dove Ramfis in ripetitivo ternario segna la condanna a morte di Radamès, nel reiterato conflitto tra potere temporale e spirituale.

Nel ruolo del titolo il soprano russo Anna Nechaeva di solido  impatto in un ruolo del quale ha certezza, di timbratura scura e suggestiva, con spiccato senso scenico; nella replica la debuttante Francesca Tiburzi. Radamès è il tenore turco Murat Karahan, dopo i consensi areniani, qui si conferma dalla voce ferma e squillante, ha riscosso un personale, vibrante successo; nella seconda recita Efe Kışlalı. Ancora dalla Russia, ma con una sensibilità tutta italica, l’Amneris di Anastasia Boldyreva, principesca nella sua arroganza, disperata nel suo sentimento di donna, cinicamente disumanizzata nel conclusivo: “Pace t’imploro … “.

 

 

 

5_page-0001

Dall’espressione tonante e autorevole presenza l’imperioso Amonasro di Eralp Kıyıcı. La marcata voce di basso, d’innnata autorevolezza ha delineato l’interpretazione di Safak Guç, quale Ramfis. Completano la compagnia: Ozgur Savas Gencturk, il Re, Nihan Inan e nella replica Ceyda Maral, Sacerdotessa, Emrah Sòzer Un Messagero. Coro dell’Opera di Antalya e dell’Opera di Ankara, maestri, rispettivamente, Mahir Seyrek e Giampaolo Vassella. Corpo di ballo e ballo bambini (Moretti) dell’Opera e Balletto di Antalya, coreografo  Armağan Davran.

La prima serata è stata trasmessa in diretta nazionale su TR2, il secondo canale della Televisione di Stato Turca, dedicato a notiziari ed eventi culturali.

La produzione di Aida ha trovato la sua collicazione ideale all’interno dell’Antico Teatro di Aspendos, eppure a quasi un mese di distanza ha saputo “rigenerarsi” in ben altra situazione in una serata di “gala” nel contemporaneo edificio del Congresuim di Ankara, capace di oltre tremila posti, a cura dell’Opera e Balletto di Stato di Ankara. Di base l’allestimento è lo stesso di Aspendos,eppure con sostanziali modifiche a conferma che non esistono recite, una eguale all’altra, ma bensì la capacità di rinnovarsi nell’aderenza a un concetto, più che a una pura estetica. Nel ruolo di Radamès s’impone e si conferma Murat Karahan, cosi come Eralp Kiyici, Amonasro, e il basso Safak Guç, Ramfis. Per Aida il debutto nel ruolo del soprano Feryal Türkoğlu che cesella il personaggio con raffinatezza e precisione. Amneris è la convincente e appassionata Ezgi Karakaya; Erdem Baydar, il Re, Cem Akyuz, il Messaggero e Nihan Inan, Sacerdotessa. Direttore d’orchestra il giovane e già affermato Can Okan al suo debutto nel titolo; maestro del coro Giampaolo Vessella. Significativa la presenza dell’eccellente Corpo di ballo e per i Moretti della Scuola dell’Opera e Balletto di Stato di Ankara con coreografie di Sergei Terechenko. Prevista inizialmente una sola recita al Congresium, vi si replica per soddisfare le molte richieste di pubblico, oltre la capienza della grande sala.

Photo credits: Yusuf Emre Turan & Sisowath Ravivaddhana Monipong

 

 

70349352_10158905024355299_7497938890704027648_o

Aida Aspendos 2019 curtain call

75199782_10159032136640299_4039672472830738432_o

“Le ali della fatalità”, articolo di Francesco Germinario nella rivista mensile”L’Opera International Magazine” di Ottobre 2019

L’emozione di un appuntamento con la storia nell’antica Anatolia in un
incontro di culture, tra le imponenti vestigia di un passato glorioso
e un presente dalle dinamiche vivaci, che in un’unica Direzione
generale raccoglie il patrimonio di ben sei Teatri d’Opera e Balletto
di Stato della Repubblica di Turchia; Direttore generale Murat
Karahan.
69473888_10158872721360299_2881524465471062016_n
L’occasione è il Festival Internazionale di Aspendos, antica città
fondata nel primo millennio A.C., che conserva al suo interno il
magnifico Teatro greco-romano del II secolo D.C., con la facciata
rinforzata dai Turchi Selgiuchidi, che utilizzarono la costruzione
quale caravanserraglio e nel XIII secolo ne modificarono la struttura
frontale in quello che appare oggi internamente quale parete del
palcoscenico. Rinforzi costitutivi che ne hanno permesso la
straordinaria conservazione, luogo tra i più affascinanti al mondo.
Cornice ideale, anzi magica, per la nuova produzione di Carmen che ha
inaugurato la 26esima edizione del Festival Internazionale il cui nome
ci riporta al passato: alla mitica Aspendos.
Art 1
Un allestimento spettacolare realizzato dall’Opera e Balletto di
Istanbul per il Festival, curato nei minimi dettagli dal regista
Vincenzo Grisostomi Travaglini, con scene di Zeki Sarayoğlu
appositamente pensate per l’interno dell’antico teatro, in un tutt’uno
con le maestose strutture architettoniche. Colori smaglianti, vivaci e
allo stesso tempo misurati nell’equilibrio cromatico di ogni singola
scena nei costumi di Ayşegül Alev e di Gizem Betil. Suggestivi gli
interventi del ballo, dal Preludio agli Entr’act, che hanno donato a
questa produzione un sapore del tutto originale, con coreografie di
Ayşem Sunal Savaşkurt dal carattere spagnoleggiante, ma con
un’eleganza rivolta a quella Francia da dove Bizet avrebbe chiesto ben
altri riconoscimenti, oltre il limite stilistico dell’Opéra-Comique,
con aspirazioni da Grand-Opéra. Disegno luce di Giovanni Pirandello
con tinte e suggestioni che interpretavano della musica emozioni e
tormenti. L’approfondimento della drammaturgia da Mérimée a Meilhac e
Halévy, negli intrecci storici e letterari, di Sisowath Ravivaddhana
Monipong.
Alla direzione dell’orchestra dell’Opera di Stato di Antalya il
maestro bulgaro Zdravko Lazarov, dal gesto misurato e partecipe. Coro
dell’Opera di Istanbul con elementi dall’Opera di Antalya, maestri
Paolo Villa e Mahir Seyrek. Corpo di ballo dell’Opera e Balletto di
Istanbul.
Art 2
Compagnia di canto in gran parte dai Teatri d’Opera e di Balletto di
Stato della Turchia, con ospite il mezzo-soprano russo Yulia Mazurova,
quanto mai sensuale, partecipe, coinvolgente. La sua Carmen ha sì le
tinte della zingara che si erge a vessillo della libertà, filtrata e
interpretata dal gusto di un’epoca di una Francia avvilita dalla
sconfitta da quei Prussiani che Verdi nella sua Aida denominò “barbari
etiopi”, quanto nobilitata dal nascente impero di Napoleone III, con
atmosfere suggestionate dalla consorte imperatrice Eugenia, originaria
spagnola; ancora, da un’estetica che prende sostanza nella “grandeur”
di un popolo orgoglioso, nel segno di una fatalità incombente, oltre
ogni volontà! Nella seconda recita il ruolo di Carmen è stato
interpretato dal mezzo-soprano anch’esso di origine russa Anastasia
Boldyreva, ribelle e affascinante; due caratteri, due diverse visoni
per un unico destino! Compagnia di canto formata perlopiù da artisti
di canto turchi, dal tenore Efe Kıslalı dalla voce ferma e
stilisticamente flessuosa, applaudito Don José, nella seconda recita
il tenore Ali Murat Erengül. Micaëla disegnata al di fuori della
convenzionalità di contrapposizione dei personaggi, bensì protagonista
nel dualismo inconciliabile: il soprano Bilge Yılmaz, nella replica
Gülbin Günai. Il torero di Granada Escamillo lo spontaneo Murat Güney.
Completavano la compagnia artisti dell’Opera di Istanbul, in una
sincronizzazione musicale e scenica di ruoli tra commedia e tragedia:
Anna Sirel Yakupoğlu (Frasquita) ed Elif Tuba Tekışık (Mércèdes); Alp
Köksal (Le Dancaïre) e Onur Turan (Le Remendado); Göktuğ Alpaşar
(Zuniga) e Utku Bayburt (Moralés). Coro di voci bianche dell’Opera di
Antalya preciso e attento (maestro Sinem S. Baddal), nel primo atto ha
meritato appieno il lungo applauso loro attribuito da un pubblico
folto ed entusiasta.
Francesco Germinario
69807807_10158866583400299_5447605650592890880_o
Antalya (Turchia): 1 – 2 settembre 2019
Foto: Yusuf Emre Turan
Foto: Murat Dürüm

“L’elisir d’amore” of Gaetano Donizetti for the first time in Manila: Article of Francesco Germinario in “L’opera international magazine”, November 2017

L'Opera Novembre 2017_1 [Dimensioni originali]

L'Opera Novembre 2017_2 [Dimensioni originali]