Trionfo di “Turandot” di Giacomo Puccini al Centro Culturale delle Filippine a Manila, 9 e 11 Dicembre 2022, con la sontuosa regia di Vincenzo Grisostomi Travaglini

La potenza del messaggio musicale si conferma per l’Italia  veicolo di comunicazione ineguagliabile, così come evidenziato nel discorso della First Lady “Liza” Araneta Marcos, consorte del neo-Presidente della Repubblica delle Filippine Ferdinand Romuáldez Marcos Jr in occasione della serata di gala per la nuova produzione di Turandot rappresentata con successo al Main Theater del Cultural Center of the Philippines a Manila. Non dovrebbe meravigliare l’entusiasmo, nella sempre crescente attività lirica a migliaia e migliaia di chilometri di distanza, nell’impegno di orchestre, coro e solisti di Paesi lontani coinvolti in iniziative operistiche del repertorio italiano, con sentita emozione a ogni rinnovata occasione e ci si sente implicati a una così vasta adesione! Con orgoglio all’esecuzione degli inni nazionali. Questo originale allestimento di Turandot è stato appositamente realizzato dopo la lunga costrizione pandemica, per le celebrazioni dei settantacinque anni delle relazioni diplomatiche e i sessanta dell’Associazione Filippine-Italia presieduta dalla signora Zenaida Tantoco. L’evento si è concretizzato nel concetto di una stretta collaborazione tra le Nazioni, con regista, scenografo e costumista Vincenzo Grisostomi Travaglini, il cui progetto artistico è stato realizzato interamente e con grande sfarzo di risorse da maestranze Filippine, con il fondamentale apporto dello scenografo realizzatore Ohm David e da Lupo Adolfo Lasin custode di antiche tecniche pittoriche; dei costumi favoleggianti di Jay Lorenz C. Conanan e con la particolare caratterizzazione dell’attrezzeria in versione filippina di Winter David. Turandot, in Puccini, ma si potrebbe anche riportare  un simile archetipo all’ondeggiante Mélisande in Debussy, è stata qui rappresentata come la Regina dei Naga. Questo è il legame immaginario della produzione con i miti fondatori dei reami del Sud-Est Asiatico: Java, Bali e Impero Khmer, esteso alle Filippine. La principessa erede al trono all’apparire della luna si trasforma in serpente simbolo di morte, mutando di giorno in forma umana dal fascino irresistibile, quanto donna inaccessibile racchiusa nel sontuoso mantello ricamato di squame a simbolo della sua origine divina. Sconfitta alla luce del sole, ritrova potere devastante al calar delle tenebre, scatenando la sua rabbia sul popolo inerme, per aderire al capolavoro pucciniano sino a costringere al suicidio la schiava Liù. Con l’alba il serpente trasfigura definitivamente in forma umana, sconfitta dall’amore dello straniero e da qui il legame creatosi nella distinta lettura, dalla commedia di Gozzi/Schiller tratta da una storia persiana con la leggenda del Sud-Est Asiatico del mito comune dei regni fondatori. Incontro di culture che ha trovato nella realizzazione piena evidenza. Musica accompagnata dalla poesia cromatica del disegnatore luci Giovanni Pirandello.

Direttore d’impetuoso talento il giovane lucano Valentino Favoino, allievo prediletto di Donato Renzetti, sul podio della prestigiosa Philippine Philharmonic Orchestra. Cantanti ospiti, dalla Corea il soprano Lilla Lee vigorosa Turandot, velenoso serpente dall’acuto pungente e il basso Jin Su Lee, riflessivo Timur; dall’Italia il tenore Alessandro Liberatore seducente Calaf. Particolarmente si distinguono per impegno e immedesimazione gli artisti filippini: la commovente Liù di Rachelle Gerodias, l’incisivo Ping del baritono nativo coreano Byeong In Park, il gran cancelliere Pong di Ivan Niccolo Nery insignito quale migliore tenore filippino dell’anno e il dinamico Pang di Ervin Lumauag. L’Imperatore è impersonato dal tenore Nomher Nival e Un Mandarino dal baritono Greg De Leon. Animato da euforico fervore il Coro appositamente formato, con maestro Camille Lopez Molina e il Coro di voci bianche Mandaluyong preparato da Sebastian Trinidad, per la prima volta in scena per un’opera. Compendiante la partecipazione del Corpo di ballo fondato dall’Artista Nazionale Alice Garcia Reyes, con coreografo Ronelson Yadao. Un incontro di grande impatto sia artistico che simbolico, che ha segnato il tutto esaurito, affiancato da iniziative collaterali, quali masterclass tenute dai protagonisti del titolo pucciniano per studenti universitari, l’anteprima aperta a ottocento ragazzi  delle scuole con la presenza del Vicepresidente della Repubblica e Ministro dell’Educazione signora Sara Duterte. Nella produzione il principe Sisowath Ravivaddhana Monipong di Cambogia ha svolto il ruolo di collaboratore per la messa in scena e drammaturgia, memore di un intenso dialogo avuto con Simonetta Puccini a Torre del Lago nel 2011, durante il quale s’impegnò a promulgare lo spirito pucciniano a favore della condivisione artistica della lirica nei Paesi dell’ASEAN. Un obbiettivo sempre maggiormente condiviso grazie a un interscambio culturale dialogante, in stretto rapporto con le nostre sedi diplomatiche.

Jean-Baptiste Joly

9 dicembre 2022

“La potenza dell’arte italiana” Lucia di Lammermoor in scena al Main Theatre di Manila, un’articolo di Francesco Germinario in “L’Opera International Magazine”, Marzo 2020

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La cultura musicale italiana nel mondo, così a Manila per iniziativa della Philippine-Italian Association con presidente la signora Zenaida Tantoco e la partecipazione dell’Ambasciata Italiana, per una produzione di Lucia di Lammermoor nell’ampia sala del Main Theatre del CCP (Cultural Center of the Philippines) con presidente Arsenio J.
Lizaso, rispettivamente co-produttore e produttore della nuova proposta.
Creative Projet Coordinator: Giampaolo Lomi.
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L’apprezzato progetto aveva preso avvio due anni or sono con L’elisir d’amore di
Gaetano Donizetti ed è stato rafforzato quest’anno dall’impegno creativo di Lucia dello stesso compositore, nell’incontro tra realtà di diversi Paesi: dalle Filippine, con la partecipazione del tenore Arthur Espiritu, il mezzosoprano Camille Lopez-Molina, i tenori Ivan Nery e Nomher Nival; dall’Italia, sul podio il maestro Alessandro Palumbo e il regista Vincenzo Grisostomi Travaglini; il soprano francese di origine armena Melody Louledjian; il baritono coreano Byeong In Park naturalizzato filippino e il basso cinese Shi Zong.
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L’orchestra è la prestigiosa Philippine Philarmonic Orchestra ed il coro Viva Voce and Friends.
L’iniziativa, articolata su diversi settori musicali e produttivi, ha voluto il coinvolgimento di forze locali, così che le scene e i costumi, firmati dallo stesso Grisostomi Travaglini, sono stati realizzati nei laboratori e sartoria di Manila con l’apporto di Eric Gabat cruz  per le scene, di Bonsai Cielo per i costumi e di Winter David per gli accessori. Disegnatore luci Giovanni Pirandello, in stretta collaborazione con la nutrita squadra del CCP, di cui ricorre il cinquantesimo dalla fondazione.
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Giovani gli assistenti, per una formazione professionale, in previsione di una stagione lirica di più ampio respiro e già si lavora nell’individuare il proseguo dell’iniziativa con un titolo del repertorio italiano, da presentare quale novità assoluta a Manila.
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Ad arricchire tanto entusiasmo e unità d’intenti la collaborazione del Principe Sisowath Ravivaddhana Monipong, che nella sua qualità di Ambasciatore della Real Casa di Cambogia s’impegna per avviare scambi culturali tra l’Europa e il Sud-Est Asiatico.
Press Conference LdL
Sin dall’avvio delle prove l’attenzione per l’iniziativa è stata rilevante e dalla conferenza stampa i mezzi di comunicazione hanno riservato all’evento la massima attenzione. Una conferma di quanto l’arte musicale italiana sia apprezzata in tutte le nazioni e sempre con interesse crescente.
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Lo spettacolo, allestito sull’ampio palcoscenico del Main Theatre, com’è stato scritto: “ha fatto sognare”, per la cura del risultato musicale, con particolare riferimento all’impegno di Alessandro Palumbo per trasmettere a solisti, orchestra e coro quel messaggio di
universalità che è racchiuso nel capolavoro neo-romantico donizettiano.
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Una messa in scena attenta e ricca di suggestioni, concentrata e rendere fluido quanto immediato lo svolgersi delle diverse scene dell’opera, senza mai trascurarne l’effetto visivo e l’intrinseco significato del dramma.
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Di particolare intensità e distinzione il raffinato disegno luci di Giovanni Pirandello.
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Il successo è stato appassionante, per il tenore filippino Arthur Espiritu che tornava a cantare a Manila dopo anni di assenza, dalla voce calda ed espressiva, ha riservato particolari emozioni quale Edgardo ricevendo una vera e propria ovazione al termine dell’Aria e Finale: Fra poco a me ricovero …
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Non minori emozioni dal soprano Melody Louledjian, al suo debutto nel ruolo, emotiva e musicalmente avvincente. Una compagnia nel suo insieme così svariata, eppure omogenea nel risultato, frutto di un’attenta preparazione e approfondimento di ogni singolo personaggio.
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Una menzione al giovane coro Viva Voce and Friends con maestro Camille Lopez-Molina
(interprete nel ruolo di Alisa), formato da giovani musicisti che con il loro entusiasmo fanno presagire un brillante futuro per lo sviluppo di organismi stabili a Manila.
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Successo per la serata di gala ed euforia per la successiva recita, con spettatori in gran parte giovani, che quanto mai numerosi al termine dello spettacolo si sono soffermati per lungo tempo negli ampi spazi antistanti alla sala teatrale, in una particolare tradizione che vuole tutti i partecipanti alla produzione unirsi al pubblico in una grande festa e abbraccio senza confini.
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Un ringraziamento particolare a Pablo Molina per i due belli ritratti di Arthur Espiritu e di Melody Louledjian

“The power of Italian art” Lucia di Lammermoor at Manila Main Theatre, an article of Francesco Germinario in “L’Opera International Magazine”, March 2020

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“The power of Italian art”
Lucia di Lammermoor at Manila Main Theatre,
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an article of Francesco Germinario in “L’Opera International Magazine”, March 2020
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“The Italian musical culture is present world wide, for instance in Manila  thanks to the initiative of the Philippine-Italian Association with Mrs. Zenaida Tantoco as President and the participation of the Italian Embassy in the production of “Lucia di Lammermoor” in the wide hall of the CCP (Cultural Center of the Philippines) Main Theatre, whose president is Arsenio J. Lizaso, respectively co-producer and producer of this new proposal. Creative Project Co-ordinator: Giampaolo Lomi.
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The appreciated project was launched two years ago with “L’elisir d’amore” of Gaetano
Donizetti and was reinforced this year with the creative involvement of Lucia of the same composer, which gave the opportunity to gather many countries: from the Philippines, with the participation of tenor Arthur espiritu, mezzo-soprano Camille Lopez-Molina, tenors Ivan Nery and Nomher Nival; from Italy, conductor Alessandro Palumbo and Director Vincenzo Grisostomi Travaglini; the soprano Francese, of Armenian origins Melody Louledjian; Corean baritone Byeong-In Park, naturalized Filipino and the Chinese bass Shi Zong.
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The orchestra is the prestigious Philippine Philarmonic Orchestra and the Choir Viva Voce and Friends.
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The initiative, structured on several production and musical levels, has involved local high skills, as the sets and costumes, which were deisgned by Grisostomi Travaglini himself, were realised in the workshops and ateliers of Manila, with the contribution of Eric Gabat Cruz for the sets, of Bonsai cielo for the costumes and Winter David for the props. The lighting designer was Giovanni Pirandello, in tight collaboration with the numerous CCP equipe; CCP, of which was celebrated the 50th Anniversary.
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All assistants were very young, as they were searching for a “live” professional experience, looking forward to a lyric programme of wider dimensions and the CCP directors were already thinking of the next opera to be staged, within the Italian repertoire, which will be an absolute new show in Manila next time.
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To enrich such enthusiasm and union of intentions, the collaboration of Prince Sisowath Ravivaddhana Monipong, who, as Ambassador of the Royal Household of Cambodia, brought all his energy to enhance the level of cultural exchange between Europe and South-East Asia.
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From the very beginning of the rehearsals, the attention for the initiative was at its utmost level, and since the press conference, the medias have given the largest place to the event. A confirmation of how appreciated is Italian musical art world wide and always with increasing interest.
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The performance, which took place within the CCP Main Theatre, “made people dream” as it was written thanks to the utmost care of the musical result, with particular reference to the work of Alessandro Palumbo, who gave his soul to transmit to the soloists, orchestra and choir the message of universality, which is hidden in the heart of this neo-romantic “donizettiano” masterpiece.
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A careful staging, rich with suggestive details, concentrated to render fluid the succession of the opera scenes, leaving essential the visual effects and the deep meanings of the drama.
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Of particular intensity, the refined lighting design of Giovanni Pirandello. The success was full of passion for the Filipino tenor Arthur Espiritu, who came back on a Manila stage after years of absence. His voice, warm and expressive, gave particular emotions which caused Edgardo to receive an actual and proper ovation at the end of the Aria and Finale Fra poco a me ricovero …
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The emotions given by soprano Melody Louledjian, at her debut in the role were not least, so sentimentally arousing and convincing. The cast could seem heterogenous in its whole but the result was harmonious, the fruit of the careful preparation and the deep reflection on each single character.
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One special mention to the young choir Viva Voce and Friends with Maestro Camille Lopez-Molina (who interpreted Alisa in the opera as well), which gathers young musicians and singers who, thanks to their enthusiasm, leads the future of music to be bright in Manila’s heaven.
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Success for the gala evening and euphoria for the following matinée, with a young audience, so numerous to wait for the artists at the end of the performance for the traditional CCP “Meet and Greet” in the foyer of the theatre, which united all the participants of the production with the audience in a big embrace and celebration without borders.”
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Our gratitude to photographers Alex van Hagen and Domingo Gannaban for the beautiful pictures.